Come si risponde alla tentazione

(meditazione tratta da Papa Francesco)
La tentazione si vince rimanendo saldi alla parola di Dio, pregando e riconoscendo a Dio la nostra miseria
Il diavolo tenta Eva di “idolatria”
«Adamo ed Eva erano nel paradiso terrestre con tutti i doni che Dio aveva dato. E proprio all’inizio viene la tentazione».
Il testo biblico «ci dice» che il diavolo, “il serpente era il più astuto” Si fa vedere attraente e con la sua astuzia cerca di ingannare: lui è specialista in questo, è il “padre della menzogna”, come lo chiama Gesù». Il diavolo «è un bugiardo», sa come ingannare, sa come truffare la gente. E così «il serpente circuì con la sua astuzia Eva facendola sentire bene. Tanto che Eva «si fida, incomincia il dialogo e, passo dopo passo, il tentatore la porta dove lui vuole».All’inizio la tentazione «sembrava buona». Eva pensava che si sarebbe trasformata in una dea. Per questo «è andata avanti» con il dialogo. E’ il peccato di idolatria finito male: «Lei e il marito nudi, senza niente». Il diavolo è un mal pagatore: è un truffatore, ti promette tutto e ti lascia nudo. Certo, anche «Gesù è finito nudo, ma sulla croce, per obbedienza al Padre: un’altra strada».
Il diavolo tenta Gesù nel deserto.
La tentazione viene anche «all’inizio» della vita “pubblica” di Gesù, quando Egli «lascia Nazaret, si fa battezzare, va nel deserto a pregare per incominciare il compito che Dio gli aveva dato». Il diavolo cerca il dialogo con Gesù: “Tu hai fame, c’è una pietra, tu sei Dio, fa’ che questa sia pane! Tu sei venuto qui a salvarci tutti, una vita di fatica, di lavoro, ma vieni con me, andiamo al tempio e buttati: farai un bello spettacolo e tutta la gente crederà in te!”». Ma «Gesù non lo fa». E alla fine il diavolo «gli fa vedere tutto il mondo e gli propone l’idolatria: “Adorami, io ti darò tutto questo!”». Gesù che viene tentato non dialoga con il diavolo, piuttosto « dà una risposta, ma che non è sua: prende la risposta dalla parola di Dio». E infatti «le tre risposte di Gesù al diavolo sono prese dalla Bibbia, dall’Antico testamento, dalla parola di Dio, perché col diavolo non si può dialogare». E il tentativo di dialogo del diavolo con Gesù finisce male per il diavolo: “Vattene, Satana!”». «Sia all’inizio della creazione, come all’inizio della ri-creazione, c’è la tentazione di idolatria».
«Il serpente, il diavolo è astuto: non si può dialogare col diavolo».
«Quando il diavolo vuol circuire una persona, cerca di dialogare con lei».
Tutte le tentazioni incominciano quando ci diciamo: «ma, si può, si può…».
«Le tentazioni sono tante e tutti ne abbiamo: tentazioni di vanità, di superbia, di cupidigia, di avarizia, tante!».
Tanti corrotti forse hanno cominciato con una piccola cosa: facciamo novecento grammi, ma che sembra un chilo.
Si incomincia da poco, proprio come avviene per Eva che si sente rassicurare dal serpente: «Ma non è vero che ti farà male questo frutto, mangialo, è buono, è poca cosa!….». E così, a poco a poco, si cade nel peccato..
Adamo ed Eva si “nascondono” al Signore
«La tentazione ti porta a nasconderti dal Signore e tu te ne vai con la tua colpa, col tuo peccato, con la tua corruzione, lontano dal Signore».
Nel racconto della Genesi, c’è anche una parola che è triste: Adamo ed Eva si “nascondono” al Signore. A quel punto ci vuole la grazia di Gesù per tornare e chiedere perdono, come ha fatto il figliol prodigo.
«Nella tentazione si prega: “Aiuto, Signore, sono debole, non voglio nascondermi da Te” ».
Chiedere aiuto al Signore perché da soli non possiamo salvarci. «Questo è coraggio, questo è vincere» «Che il Signore ci dia la grazia e ci accompagni in questo coraggio e, se siamo ingannati per la nostra debolezza, nella tentazione ci dia il coraggio di alzarci e di andare avanti: per questo è venuto Gesù, per questo!».
I sacerdoti della comunità pastorale s. Ambrogio di Parabiago

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