La fede ci «conduce al servizio».

Come deve essere il nostro servizio a Dio e al prossimo.

Un servizio totale, come quello del «servo che ha lavorato tutta la giornata» e quando torna a casa «deve servire il suo signore, dargli da mangiare e poi riposarsi».Il servizio richiesto è «totale» perché è lo stesso messo in pratica da Gesù: «lui è il servo; quello che è venuto a servire e non a essere servito».Comprende il servizio a Dio nella preghiera, nelle lodi, servizio generoso.Su questo Gesù «è forte» e raccomanda: «Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, adesso dite: siamo servi inutili».

Un servizio umile, gratuito, generoso, mai «a metà».

Il servizio richiesto è nella linea della «gratuità»

Bisogna, cioè prestare un «servizio gratuito, senza chiedere niente».

La fede attiva sulla «strada del servizio»,  «farà miracoli». Al contrario, «un cristiano che riceve il dono della fede nel battesimo, ma poi non lo porta avanti sulla strada del servizio, diventa un cristiano senza forza, senza fecondità, un cristiano per se stesso, per servire se stesso, per procurare vantaggio a se stesso».

Un servizio affidabile

Proprio  perché dettato dall’amore a Dio, dal disinteresse di vantaggi personali, da non cercare altro che la volontà di Dio, il servizio dei servi “inutili” ( senza pretese) è affidabile.

«Un servizio ad un solo Signore».

“Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. (cfr Mt 5,24)

2 Le tentazioni:

Ne indichiamo due: la pigrizia e il diventare un po’ “padroni”

La pigrizia

«Noi possiamo allontanarci da questo atteggiamento del servizio per un po’ di pigrizia».

E la pigrizia rende «tiepido il cuore». «Tanti cristiani» sono così: «sono anche buoni, vanno a messa», ma per quanto riguarda il servizio sono disponibili «fino a un certo punto».

Il diventare un po’ “padroni”

È quanto è accaduto anche agli apostoli, quando tra loro discutevano su chi fosse il più grande» È quanto è accaduto alla mamma di Giacomo e Giovanni che va a chiedere al Signore che uno dei suoi figli sia il primo ministro e l’altro il ministro dell’economia, con tutto il potere in mano». Lo stesso accade ai cristiani che «invece che servitori» diventano «padroni della fede, padroni della salvezza. E’ una tentazione per tutti i cristiani».

Il Signore, invece,  ci parla di «servizio in umiltà». Come ha fatto Lui che essendo Dio umiliò se stesso, si abbassò, si annientò: per servire. Quando il Signore «busserà alla nostra porta» e «verrà a trovarci» in quel momento, che ci trovi in questo atteggiamento di servizio».

Conclusione:

Il Signore ci dia queste due grazie grandi: l’umiltà nel servizio, al fine di poterci dire: siamo servi inutili», e «la speranza attiva nell’attesa del Signore che «verrà a trovarci». (Papa Francesco 11 novembre 2014)

I Sacerdoti della Comunità pastorale in Parabiago

 

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