“Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più”.

La donna, sorpresa in adulterio,  è trattata come oggetto più volte:

– dall’uomo che l’ha abbandonata al suo destino, senza cercare di difenderla;

– dagli accusatori: “è stata sorpresa in adulterio”; spiata

– vilipesa “la posero in mezzo”;

– e, infine, è usata come “occasione” per accusare un altro, in questo caso, Gesù.

 1 GESÙ’ E GLI ACCUSATORI

Gli Scribi cercano un’occasione per fare contro Gesù una denuncia di inosservanza della legge che stabiliva che “ Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adùltero e l’adùltera dovranno esser messi a morte” ( Lev 20,10) e cfr Dt. 22,22. Volevano provocarlo per avere motivo di accusarlo

2 GESU’ E LA FOLLA

“ Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra.” Mostra così l’intenzione di non rispondere.  Si comporta come se gli Scribi e la folla non esistessero “ ….poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». “E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra.”

Gesù avrebbe potuto rimproverare duramente la loro doppiezza, ma si limita a scrivere per terra perché cerca il bene anche dei suoi nemici. “Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. “

3 GESÙ E LA DONNA.

Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore».

E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». Gesù alla donna parla di peccato e le dice di non peccare più.

PER NOI

A Il significato del termine “adulterio”

Il termine “adùltero” “adùlterio” ha un significato più ampio del rapporto coniugale. Significa “tradire”: “adulterare”, cioè “falsare”

Significa “doppiezza” del cuore. E può entrare anche nell’abito religioso. E’ impressionante la risposta di Gesù a coloro che gli chiedevano “un segno” della sua divinità: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli rispose: «Una generazione perversa e adultera pretende un segno! (Mt 12,38) Gesù vuol insegnare la vera e piena osservanza della legge di Dio nella sua profonda intenzione!

B Guardiamo in noi stessi.

Gesù non nega il giudizio di Dio sull’adulterio, non risponde di essere contro la legge.

Dicendo agli accusatori «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei» fa riferimento a quello che aveva già detto commentando appunto il comandamento di Dio di non commettere adulterio:  “ Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” (Mt 5,27-28)

C Entriamo nella misericordia di Gesù

Gesù non è indifferente al peccato. Egli è l’obbediente alla legge di Dio. La sua è una misericordia sofferente e proprio perchè sofferente non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva?.  Per questo è misericordioso perché ama le persone.

D Entrariamo misericordiosamente nella sofferenza dei fratelli

Noi, purtroppo, non diamo scampo all’adultero. La sua la giudichiamo una colpa senza rimedio. Diamo la sentenza di morte perché non perdoniamo. Occorre riconoscere sempre l’onore alla persona, considerarla innanzitutto e sempre come nostro fratello o nostra sorella; occorre immedesimarci nel cammino, nelle difficoltà e nelle fatiche degli altri;

E Evitare la faciloneria

La verità misericordiosa non sta nel sorvolare con facilità senza esigere o nell’esigere con durezza. Chissà che non sia bene che ci facciamo alcune domande! Non è che talora l’adulterio sia “indotto” dalla poco accoglienza da parte dei coniuge, dei parenti? Dalla scarsa attenzione ai suoi pareri, alla sua persona? Non è che l’adulterio sia “coltivato” con Tv o altro e cerchiamo più la passione che la persona? Questa non faciloneria che tenta di giustificare tutto, ma per sostenere la fedeltà in noi e negli latri.

i Sacerdoti della Comunità Pastorale

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