«Dall’amore di Dio impariamo ad amare»

1 Qual è il grande comandamento?

«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gesù risponde: “Amerai Dio con tutto, con tutto, con tutto”. Per tre volte Gesù ripete che l’unica misura dell’amore è amare senza misura, cioè con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le forze.

Ama Dio con tutto il cuore

La totalità non significa esclusività. Ama Dio senza mezze misure, e vedrai che l’amore cresce per amare i tuoi familiari, gli amici, te stesso.  Dio non è geloso, non ruba il cuore: lo ampia perché possa amare sempre più e sempre più con il puro e luminoso amore di Dio.

Ama Dio con tutta la mente.

L’amore rende intelligenti, fa capire prima, sollecita ad andare più a fondo e più lontano.

Ama Dio con tutte le forze.

L’amore rende forti, capaci di affrontare qualsiasi ostacolo e fatica.

Da dove cominciare?

Dal lasciarsi amare da Dio, che entra, allarga le pareti di questo piccolo cuore che sono io. “Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo” afferma S Giovanni evangelista nella sua prima lettera( Gv 4,20) Noi siamo degli amati che diventano amanti. E’ un poter dire come san Paolo: “non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20).

2 Dice ancora Gesù: il secondo (comandamento) Amerai il tuo prossimo come te stesso”, è simile al primo: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. .

Gli domandano qual è il comandamento grande e Lui invece di un comandamento ne elenca due: amerai Dio, e amerai il prossimo. E poi dice: Il secondo poi è simile al primo.

L’ “Amerai l’uomo” è simile all’ “amerai Dio”. Perché? Cosa vuol dire? Amerai Il prossimo perché il prossimo è simile a Dio. Il prossimo ha volto e voce e cuore simili a Dio.

In S Giovanni leggiamo ancora: “ Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello”.(1 Gv 4,22-23)  Gesù non dice che il secondo comandamento è identico al primo, ma che gli è “simile”. Essi hanno consistenza propria, e devono essere ambedue osservati.  I due comandamenti non sono intercambiabili. Gesù li affianca per render chiaro a tutti che essi sono tra loro strettamente connessi: impossibile osservare l’uno senza mettere in pratica l’altro.

Per conoscere se si ama veramente Dio, occorre verificare se si ama sul serio il prossimo. Infatti, il segno visibile che il cristiano può mostrare a sé e al mondo l’amore di Dio è l’amore dei fratelli.

Così altrettanto, per conoscere se si ama veramente il prossimo, ci si deve domandare se si ama veramente Dio. “Infatti, da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti” scrive S Giovanni apostolo (1 Gv 5,2).

Conclusione

Con questo brano di vangelo Gesù vuol dirci che se noi diventiamo partecipi del suo l’amore, che vuole sempre ed esclusivamente il bene di tutti, amiamo noi stessi e gli altri. L’amore a Dio e al prossimo sono il culmine dei comandamenti, vissuti da Gesù fino alla morte, e da lui offerti in ogni Eucaristia. Lo scopo di tutto il vangelo Gesù lo ha così espresso: “Perchè siate figli del Padre vostro, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi” (Mt 5, 45).

I Sacerdoti della Comunità pastorale in Parabiago

 

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