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“Ti ho chiamato per nome” Riflessione sull’opera di misericordia “seppellire i morti”

Incontro in biblioteca civica via Brisa 1 Parabiago ore 21.00

La Comunità pastorale Sant’Ambrogio, nell’ambito delle iniziative culturali per il Giubileo della Misericordia, propone venerdì 4 novembre alle ore 21.00 presso la biblioteca civica una serata di riflessione sull’opera di misericordia “seppellire i morti”.

Perché il Vangelo qualifica come opera di misericordia il seppellire i morti? L’esortazione a un agire amorevole in questo campo non è forse legata al contesto storico dei Vangeli, ad un’epoca in cui la possibilità di sepolture dignitose era tutt’altro che scontata? Possiamo ritenere che l’opera di misericordia “seppellire i morti” riguardi altri tempi o quantomeno mondi diversi da quello in cui viviamo?

La professoressa Cristina Cattaneo, antropologa forense e medico legale dell’Università di Milano, esperta nell’identificazione dei cadaveri senza nome, attraverso la sua testimonianza ci consentirà di comprendere come nei nostri luoghi e nel nostro tempo quest’opera di misericordia sia ancora attuale e ci illustrerà una modalità concreta di agire misericordioso per una degna sepoltura. L’impegno della professoressa Cattaneo in questo delicato settore ha, infatti, contribuito alla realizzazione in Italia di una rete istituzionale finalizzata a ridare identità e dignità ai cadaveri senza nome. Questo stesso impegno e la speciale competenza maturata sono alla base della nomina della professoressa Cattaneo a coordinatrice delle operazioni di identificazioni degli oltre 700 migranti naufragati a largo della Libia il 18 aprile 2015.

d-ssa-cattaneoCristina Cattaneo è un’antropologa forense, tra i massimi esperti del settore in Italia.

Professore  Associato  di  Medicina  Legale  e  delle Assicurazioni presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano è membro, in qualità di medico legale, dell’SVSeD (Soccorso Violenza Sessuale e Domestica)  della  Clinica  Mangiagalli  di ·Milano  e  dal 2011   dello   SBAM   (Sportello   Bambini   Maltrattati    e Abusati) presso la Clinica De Marchi. Collabora  con il Comune  di Milano  per la valutazione  di segni di tortura sui richiedenti asilo politico e per la valutazione dell’età dei minori non accompagnati.

Dal 1995 è Responsabile del Laboratorio di Antropologia e Odontologia   Forense   (LABANOF)   dell’Istituto  di Medicina Legale e delle Assicurazioni dell’Università di Milano. Qui inizia il lavoro criminalistico e umanitario che porterà  a  collaborazioni  con  organi  nazionali  ed internazionali,   quali   il Ministero   dell’Interno  e   ICRC (International Committee for the Red Cross), relativo alle persone scomparse e ai cadaveri senza identità e ai dead migrants.

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